sabato 28 novembre 2015

Ecco cosa è stato scoperto sull’attentato a Parigi, sarà vero?


Ecco cosa e Stato Scoperto sull'attentato a Parigi Sara vero?





Mistero alle Iene, il servizio su Renzi mai andato in onda: di cosa parlava


Mistero alle Iene, il servizio su Renzi mai andato in onda: di cosa parlava
Un servizio delle Iene su Italia1 già pronto per la messa in onda è stato fermato a poche ore dall'inizio della puntata del 23 novembre. Il lavoro riguardava la vicenda degli scontrini di Matteo Renzi nel periodo in cui è stato presidente e poi sindaco di Firenze. Firmato da Dino Giarrusso, sul servizio credevano anche gli autori del programma, visto che era stato annunciato in pompa magna sulla pagina Facebook: "Anteprima del servizio 'Gli scontrini di Renzi #escili' di Iena Dino - Dino Giarrusso in onda questa sera #LeIene". E invece è arrivato il dietrofront improvviso e i dubbi sul web sono cresciuti di giorno in giorno.
I sospetti - La notizia della mancata messa in onda è stata data dallo stesso Giarrusso sulla sua pagina Facebook: "Ragazzi, non andrò in onda - Purtroppo capita. Mi auguro capiate che dispiace a me persino più che a voi. Vi abbraccio e vi do appuntamento alla prossima settimana". Giarrusso non si sbilancia sui motivi che hanno fatto saltare il suo servizio dalla scaletta, terreno sul quale si cimenta Giuseppe Cruciani durante la puntata della Zanzara, su Radio24, il giorno dopo: "Perché ieri sera non è andato in onda il servizio di Dino Giarrusso sugli scontrini di Renzi quando era sindaco e presidente della Provincia? Sul profilo Facebook del programma era uscita persino un'anteprima di trenta secondi - ha detto Cruciani - si annunciavano nuove rivelazioni imbarazzanti per il premier. E il pezzo era regolarmente in scaletta. Cosa è successo? - chiede ancora Cruciani che lancia il suo sospetto - È intervenuta una manina dall'alto o l'ufficio legale di Mediaset ha bloccato tutto per fare ulteriori verifiche? Nel servizio - ricorda il conduttore della Zanzara - si parlava di una cena familiare di Renzi al ristorante da Lino interamente rimborsata dalla Provincia, con tanto di fattura".
Archiviazione - Il servizio di Giarrusso era stato concluso pochi giorni prima la decisione della Corte dei conti della Toscana che il 25 novembre ha archiviato l'inchiesta che riguardava Renzi sulle spese sostenute tra il 2009 e il 2014 da sindaco di Firenze. Nonostante da più parti fossero arrivate al premier le richieste per mostrare pubblicamente quegli scontrini, solo i giudici contabili toscani hanno potuto visionarli e valutare che non ci sono state spese al di fuori degli scopi istituzionali. Le polemiche sono esplose quando i consiglieri comunale di opposizione a Palazzo Vecchio avevano fatto richiesta di accesso agli atti per ottenere copia degli scontrini, mai concessa.
Mistero - Tornato a lavoro, stavolta in Francia, Giarrusso è tornato tre giorni dopo sull'argomento provando a chiarire il meccanismo che decide cosa va e non va in onda nel programma. Ma al di là della spiegazione sulla struttura gerarchica che regola qualsiasi azienda editoriale, non dice il vero motivo per il quale il servizio non sia più andato in onda.
Giarrusso si era già occupato dell'argomento degli scontrini di Renzi e del Comune di Firenze in un servizio andato in onda il 29 ottobre scorso. Già in quel servizio emergeva come i consiglieri comunali di opposizione non avessero mai ricevuto risposta dagli uffici comunali sulla trasparenza delle spese, nonostante l'attuale sindaco fiorentino Nardella, un po' scocciato, negasse la situazione.

"Isis? L'Italia ha altri impegni". Renzi volta le spalle a Hollande

"Isis? L'Italia ha altri impegni". Renzi volta le spalle a Hollande

L'Italia non affiancherà la Francia nei raid contro l'Isis. Il ministro Pinotti: "Non possiamo impegnarci, manca la definizione degli obiettivi militari"



Tutto come previsto. Il governo si chiama fuori dalla zuffa. Matteo Renzi non darà man forte alla coalizione anti Isis nel bombardare, con raid aerei mirati, i territori dello Stato islamico in Siria.






Lo aveva già messo in chiaro dopo il faccia a faccia con il presidente francese Francois Hollande, lo ha ribadito Roberta Pinotti in una intervista a Qn"L'Italia non interverrà inSiria e in nessun tavolo si è mai parlato di estendere la nostra missione in quel territorio mette in chiaro il ministro della Difes - è una posizione chiara, condivisa fra l’altro anche dal governo precedente".
Mentre la Francia omaggia le vittime degli attentati di Parigi, Renzi volta le spalle a Hollande e chiama l'Italia fuori dalla guerra ai tagliagole dello Stato islamico. Non sarà, infatti, preso alcun impegno per combattere la follia islamista dell'Isis. "Dove non c’è chiarezza di percorso politico che indichi una definizione degli obiettivi militari - spiega la Pinotti - non ci può essere nessun impegno dell’Italia nelle operazioni militari, ma solo diplomatico". Quelle del ministro della Difesa suonano, in realtà come scuse belle e buone per non scendere in prima linea contro lo Stato islamico. La Pinotti ricorda, infatti, che "come numero di uomini impiegati in molte aree di crisi siamo i primi in Europa: in Iraq abbiamo già circa 600 uomini sul terreno che diventeranno 750 con il nuovo decreto missioni". E ancora:"In Kuwait, oltre ai 270 militari dislocati, il nostro impegno si concretizza con l’impiego di quattro tornado che stanno facendo attività di ricognizione: questo è l’assetto che abbiamo deciso e che abbiamo discusso anche in Parlamento". E per la Pinotti questo esimerebbe l'Italia dal prendere parte dai raid contro gli uomini di Abu Bakr al Baghdadi.
Anche rispetto alle tensioni tra la Russia e la Turchia, Roma non riesce a prendere una posizione netta e a condannare il premier Recep Tayyip Erdoğan. Il ministro della Dufesa si limita infatti a rimarcare che "senza una coalizione coesa non riusciremo mai a fermare il terrorismo". E rispetto a "un fenomeno subdolo come il terrorismo anche una cabina di regia comune sarebbe importante". La Pinotti ricorda poi l’impegno della Difesa "con 6.000 militari nelle principali città italiane a tutela dei cittadini, solo a Roma sono 2.200" e con"l'operazione mare sicuro""I pericoli possono venire anche via mare", ma sarebbe un errore grave "confondere i profughi coi terroristi". Ma non una parola per condannare i comportamenti ambigui di Ankara.

russo KAB 1500 Bomba contro ISIS Territorio

Sapevate da dove provengono i prodotti che comprate al LIDL?




lidl

Biscotti
I biscotti Realforno Lidl sono prodotti da Balocco
I Savoiardi Lidl sono prodotti da Vicenzi
Gli amaretti Realforno lidl sono prodotti da Vicenzi
I Cantuccini del marchio di qualità Italiamo (quando presenti in promozione) sono prodotti da Sapori
I Frollini economici BoJoy sono prodotti da Unibread (Reggio Emilia) nello stabilimento di Pierantonio (PG) …ex IDU/IDP PISELLI
I frollini dorati di Dolfi e Colombini sono prodotti dalla Colussi nello stabilimento di Petrignano d’Assisi(PG)
I biscotti Petit Realforno Lidl sono prodotti dalla Colussi nello stabilimento di Petrignano d’Assisi (PG).
Merendine

I croissant alla crema Nastrecce Lidl sono prodotti da FBF Gruppo Bauli
I Plumcake allo yogurt Nastrecce sono prodotti da MisterDay (Gruppo Vicenzi),nello stabilimento di Nusco (AV).
Le Ciambelle di pasta margherita Nastrecce sono prodotte da MisterDay (Gruppo Vicenzi),nello stabilimento di Nusco (AV).
I panini al latte Nastrecce sono prodotti nello stabilimento dei panini al latte Morato.
I croissant al cacao nastrecce sono prodotte da FBF gruppo Motta -Bauli nello stabilimento di s. Martino Buonalbergo (VR).
Fette biscottate

Le fette biscottate a marchio Certossa sono prodotte da Buitoni
Prodotti solubili

Il The al limone e alla pesca sono prodotti nello stesso stabilimento della Ristora
Riso

Il riso Carosio Lidl è prodotto da Curti
Il riso Robigna (sacchetto da 2 kg) é prodotto da Scotti
Pasta

La pasta fresca Nonna mia é prodotta da Armando De Angelis
La pasta Combino in sacchetto è attualmente prodotto da Pastificio La molisana, Campobasso
– Le penne e gli spaghetti della pasta Combino sono prodotte anche da Pasta Zara.
Olio

Primadonna= Bertolli/Carapelli
Aceto

Aceto di vino bianco WINAROM è prodotto in Italia da Acetificio Mengazzoli SNC – Levata di Curtatone MN
Condimenti

Cipolle borretane sott’olio, marca Baresa. Prodotte in via c. Battisti 1059, Monsummano Terme. Corrisponde allo stabilimento dei Fratelli Polli
Pesto alla genovese marca Baresa, prodotte a Monsummano Terme da Fratelli Polli
Crema di zucca marca DeLuxe. Prodotte in Vicolo F. Baracca 1, San Martino di Lupari (PD). Corrisponde allo stabilimento Simens.
Patè di olive taggiasche marca DeLuxe. Prodotte in Via Molini 1, Diano San Pietro (MI). Corrisponde allo stabilimento Frantoio Venturino.
Battuto di olive leccino marca DeLuxe. Prodotte in C.da Saude, Reino (BN). Corrisponde allo stabilimento La Reinese s.r.l.
Sale

Il sale fino/grosso Chante Sel è prodotto in Italia da ATISALE S.p.A. Margherita di Savoia (BT)
Succhi di frutta

Il pompelmo SiTi è prodotto da Spumador
Il succo di frutta Vitafit (tropical cocktail) è prodotto da Parmalat
Birre

La birra Finkbrau in bottiglia di vetro Lidl è prodotta nello stabilimento Castello Pedavena (ex Moretti)
Alcolici

La grappa del lidl è prodotta da Bonollo
Pane e prodotti da forno



I grissini Certossa linea Lidl sono prodotti da GrissinBon
Le bruschette “Certossa” sono prodotte da Morato
I crackers Certossa della Lidl sono prodotti dalla Crich di Zenson di Piave
La Piadina fresca Italiamo è prodotta da ARTIGIANPIADA Via G. Pascoli, 20-20/A – 47853 – Cerasolo Ausa (RN) ITALY ARTIGIANPIADA
Carni e affettati:

Parte dei Wurstel Lidl sono prodotti da Beretta (Wuber)?
Parte dei Wurstel Lidl (250g pollo e tacchino) sono prodotti dalla Tre Valli
Quasi tutti gli affettati DAL SALUMIERE (a fette, in vaschetta) sono prodotti da Grandi Salumifici Italiani (Casa Modena)
La bresaola Fresca Fetta Lidl è prodotta da Beretta
La bresaola DAL SALUMIERE è prodotta da Del Zoppo
Il salame cacciatore di Lidl è prodotto dai Fratelli BERETTA
Il prosciutto cotto Light è prodotto dal Salumificio F.lli Riva
Salsicce suinelli prodotte a Piazzale Veronesi 1 – San Martino Buon Albergo; AIA gruppo Veronesi
Prosciutto SALUMEO di Lidl fino a pochi giorni fa era confezionato da Brendolan service srl (in Friuli)
Provoletta Primo Prato prodotto in Italia da M&C nello stabilimento di zona ASI, loc. Pascarola – Civano (NA)
Petto di pollo Dulano prodotto da Kemper (H. Kemper GmbH & Co KG – Hauptstraße 2 – 49638 Nortrup – Bassa Sassonia)
Surgelati:

Molti dei gelati in vendita al Lidl a marchio Gelatelli sono prodotti da Eskim ossia Algida
Gelato tartufo classico prodotto da Sammontana
Piselli fini surgelati in vendita al Lidl prodotti da Industrie Rolli Alimentari
Le Pizze Taverna Giuseppe sono prodotte da Mantua surgelati S.p.a.
Prodotti Stagionali:

La Salsa con tartufo “Deluxe” Lidl è prodotta da Nord salse s.r.l. Via Rossana, 7 12026 Piasco (CN)
Le foglie di vite ripiene Vine leaves Eridanous sono prodotte per lidl in Grecia
Inserisci qualche prodotto. Apri la tua dispensa e leggi l’etichetta! Es. Pandoro, panettone, colombe N
Latte e derivati:

Il parmigiano reggiano Antichi Maestri è prodotto da Virgilio
Le mozzarelle di bufala Lidl sono prodotti da Francia e dalla Mandara
La ricotta Lidl a 55 cent è prodotta da Francia Latticini
Il gorgonzola dolce Merivio è prodotto da Igor
Il latte fresco Microfiltrato Latteria è prodotto da Padania srl a Casalmaggiore (CR)
Il robiolino Lidl è prodotto da Bustaffa
la besciamella Milbona è prodotta da Sterilgarda
Gli yogurt Latteria Magro e Intero da 150 gr sono prodotti da Latte Montagna Alto Adige (Mila) Via Innsbruck 43, 39100 Bolzano
Il latte ad alta digeribilità Latteria è prodotto da Mila
Il mascarpone della Merivo è prodotto dalla Sterilgarda
Patatine e pop-corn:

Le patatine Pandal Lidl sono prodotte da Amica chips
Detersivi per piatti e lavastoviglie:

Inserisci qualche prodotto. Apri la tua dispensa e leggi l’etichetta!
Frutta e verdura:

Le arance Navel sono prodotte da Di Palma Donato e Figli srl – CONVERSANO (BA) ITALY DiPalma. La buccia è EDIBILE
I kiwi c2 sono prodotti da Frutta c2 S.p.A. ● Via Dossi Prabiano 24 ● 37069 Rosegaferro di Villafranca (Verona)Fruttac2
Prodotti quindi di alta qualità. Sono davvero entusiasta di questo.. e voi?
(FONTE: http://ioleggoletichetta.it/bancadati/index.php/PRODOTTI_LIDL)

Bombe e munizioni "piovono dal cielo": l'ISIS festeggia con le armi amer...

venerdì 27 novembre 2015

La Russia ferma le forniture di gas all’Ucraina, rischi per il transito verso l’Europa

La Russia ferma le forniture di gas all’Ucraina, rischi per il transito verso l’Europa
L'annuncio del colosso energetico russo Gazprom: "Kiev non ha pagato le consegne, rischi per il transito affidabile del gas in Europa"



Il colosso russo del gas Gazprom ha annunciato oggi il blocco totale delle forniture di gas all'Ucraina per il mancato pagamento anticipato delle consegne. Ad annunciarlo è stato lo stesso numero uno del gruppo, Alexei Miller, sottolineando che il rifiuto da parte ucraina di acquistare il gas russo pone "seri rischi" anche al transito del gas dall'Ucraina verso l'Europa. Dopo una interruzione durante l'estate, le forniture di gas russo verso l'Ucraina in effetti erano riprese solo attraverso un accordo che prevede il pagamento anticipato. "La rinuncia da parte di Kiev di acquistare il gas russo crea seri rischi per il transito affidabile del gas in Europa attraverso il territorio ucraino e anche per la fornitura di gas ai consumatori ucraini per il prossimo inverno" ha ricordato Mills, sottolineando che tutto questo avviene alle porte dell'inverno. Il colosso energetico russo ha precisato che per oggi è stato consegnato a Kiev tutto il metano già pagato ma che non sono giunte nuove richieste che quindi non ci saranno altre forniture.


Gazprom ha ricordato di aver avvertito l'Ucraina diverse volte nei giorni scorsi ma di non aver ricevuto risposta. La situazione rischia di inasprire nuovamente i già tesissimi rapporti tra Kiev e Mosca in uno scenari ancora più drammatico dopo quanto accaduto ieri con l'abbattimento del jet russo da parte della Turchia. Del resto è dal 20 novembre che il Cremlino accusa Kiev di aver avuto un ruolo sul black out elettrico nella regione contesa della Crimea dopo che due piloti dell’elettricità sono stati distrutti nell’Ucraina meridionale da alcune esplosioni. Le linee sono state ripristinate solo parzialmente e per questo Putin ha già dato ordine di creare la prima linea elettrica diretta dalla Russia.

continua su: http://www.fanpage.it/la-russia-ferma-le-forniture-di-gas-all-ucraina-rischi-per-il-transito-verso-l-europa/
http://www.fanpage.it/

Soldati israeliani cacciati da Hebron: palestinesi lanciano pietre contr...

giovedì 26 novembre 2015

Iraq, scoperta una città "sotterranea" dell'Isis

"Parigi affonda" e la Tour Eiffel crola: l'ultimo video dell'Isis

"Convoglio turco bombardato, ma non sappiamo da chi", il messaggio di un...

Iraq, le forze governative rallentano l'avanzata dell'Isis

Palermo, omicida albanese evade dal carcere dove scontava l'ergastolo

Nubifragio nel cosentino: colpita la zona tra San Lucido e Paola

26 novembre 2015

Nubifragio nel cosentino: colpita la zona tra San Lucido e Paola

Nubifragio nel cosentino: colpita la zona tra San Lucido e Paola

Un nubifragio si è abbattuto questa mattina su San Lucido e sul comprensorio del Cosentino, tra i quali i centri di Paola, nella zona Sant’Agata, e del lungomare di Fuscaldo già danneggiato nei giorni scorsi.


L’area del lungomare tra San Lucido e Paola è impraticabile per lunghi tratti e interrotto in altri, dalle periferie alla marina un intero paese è sott’acqua, con negozi allagati, auto in panne, tombini scoppiati, asfalto sollevato (anche quello di recente rifacimento) divelto spaccato, allerta scuole. Numerosissime le chiamate inoltrate per interventi urgenti, con il personale del Comune impegnato su più fronti. Previsto un lieve miglioramento per poi avere in tarda serata nuove intense piogge.
I danni e gli smottamenti hanno creato interruzioni, frutto non solo di un temporale ma di lavori mai fatti secondo criteri che possano tenere conto del dissesto idrogeologico.
In tutta la regione si registra un calo delle temperature, soprattutto quelle minime

Ecco come sarà il tempo durante il mese di dicembre 2015: arriva il gelo!

Ecco come sarà il tempo durante il mese di dicembre 2015: arriva il gelo!

Cosa succederà nel corso dell’ultimo mese dell’anno? Cosa rivelano le previsioni meteo per le giornate del mese di dicembre 2015? Arriverà l’ondata di freddo polare e gelo, denominata ‘El Nino’? Ormai mancano davvero pochi giorni alla fine del mese di novembre e come avrete avuto modo di notare, in queste ultime ore c’è stato un repentino cambio di temperature in buona parte del Paese, da Nord a Sud. I valori medi sono calati di diversi gradi in quasi tutte le regioni e a quanto pare questa tendenza è destinata ad andare avanti anche nel corso delle prossime settimane: ecco nel dettaglio cosa dobbiamo aspettarci.
Previsioni meteo Italia dicembre 2015: è allerta freddo?
Le ultimissime previsioni meteo di queste ore sul mese di dicembre 2015 rivelano che è previsto un nuovo peggioramento delle condizioni climatiche con conseguente calo delle temperature anche di 8-10 gradi rispetto a quelle attuali. In pratica possiamo dire che per buona parte del prossimo mese saremo impigliati in una vera e propria ‘morsa del gelo che potrebbe non darci scampo almeno fino a metà gennaio 2016.
Quando si avrà il freddo intenso? Gli esperti prevedono che la prima ondata di aria gelida la avremo nel corso delle prime settimane di dicembre 2015, le quali potrebbero essere le più fredde in assoluto a causa dell’arrivo sul Paese di un vortice di aria fredda proveniente dalla Scandinavia. Ma un ulteriore picco di freddo potrebbe verificarsi anche durante il periodo natalizio: in un primo momento, infatti, le previsioni dei meteorologi avevano annunciato che proprio le giornate a cavallo tra il 24 e 26 dicembre, sarebbero state le più ‘ostiche’ per gli Italiani. Con l’arrivo del freddo intenso arriveranno anche le prime abbondanti nevicate sulle Alpi.
Una cosa è certa: da questo momento in poi possiamo dire addio definitivamente alla stagione autunnale e dare il benvenuto all’inverno 2015-2016, che ci ‘costringerà’ a tirare fuori dagli armadi i cappotti, le sciarpe e i maglioni di lana. Siete pronti ad affrontare questa nuova rigida stagione invernale?

Guardia finanza sequestra beni per 1,6 mln a società di slot

Guardia finanza sequestra beni per 1,6 mln a società di slot

OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA NELL'AMBITO DI UN'INDAGINE SU UNA SPOLIAZIONE DI BENI DA PARTE I DUE SOCIETÀ DI LAMEZIA DEL SETTORE DELLE SLOT MACHINE
A seguito di accertamenti finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario per scopo di riciclaggio, il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro ha svelato una fraudolenta spoliazione di beni in capo a due società di Lamezia operanti nel campo della gestione di slot machine. Sequestrati immobili per un valore di circa 1.600.000 euro per peculato, riciclaggio e bancarotta.

i finanzieri hanno ricostruito, tramite accertamenti bancari, esami documentali e altre attività, "le movimentazioni anomale di liquidità che transitavano sul conto corrente personale del coniuge del titolare di fatto di una delle aziende fallite. nelle varie ed articolate fasi di sottrazione di beni il gruppo imprenditoriale ha utilizzato una cosiddetta 'testa di legno' in qualita’ di amministratore unico di una delle societa’, affetto da una patalogia degenerativa, inducendolo a compiere atti pregiudizievoli per se e vantaggiosi per gli amministratori di fatto", si legge in una nota diffusa dalla Guardia di Finanza.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, sono sfociate nella denuncia di cinque soggetti, a vario titolo, per riciclaggio, peculato, bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata e circonvenzione di incapace.
Emanato un provvedimento di sequestro preventivo del Gip del tribunale lametino per l’importo di € 1.600.000 circa e l’applicazione della misura cautelare interdittiva del divieto dell’esercizio di attività d’impresa e direttiva nei confronti di tutti i soggetti denunciati.

Raid aerei in Siria, i caccia in azione a Raqqa

mercoledì 25 novembre 2015

Jet russo abbattuto, i ribelli siriani colpiscono l'elicottero di soccorso

TrueSpot: L'Europa è dentro di te

TrueSpot: AssPhone, disconnessi dalla realtà

Nissan GT-R Burnout And Flamethrowing In The Snow

ESPLODE UN AUTOBUS A TUNISI QUINDICI MORTI, DICIASSETTE FERITI

Esplode un autobus a Tunisi Quindici morti, diciassette feriti




ATTACK AGAINST THE BUS OF THE PRESIDENCY OF THE REPUBLIC
La notizia dell’esplosione di un autobus a Tunisi, è arrivata quando era ancora in corso la caccia all’uomo tra Francia e Belgio e un elicottero russo, andato in soccorso del jet abbattuto dalla Turchia, è stato a sua volta abbattuto in territorio siriano. Una manciata di secondi e la Tunisia ripiomba nel terrore, dopo le stragi jihadiste al Museo del Bardo e nel resort turistico di Sousse: una bomba ha distrutto un autobus che trasportava un gruppo di guardie presidenziali, provocando diverse vittime, almeno quindici, e diciassette feriti.
La forte esplosione si è verificata nelle ore di punta nella centralissima Avenue Mohamed V di Tunisi, vicino a quelal che fu la sede del partito dell’ex presidente Ben Ali. L’autobus è andato letteralmente in pezzi e, secondo fonti della sicurezza interna, la dinamica sarebbe compatibile con un’esplosione dall’interno del bus, probabilmente a causa di una bomba a bordo o di un kamikaze che ha azionato una cintura esplosiva.
Schermata 2015-11-25 alle 18.51.02
Testimoni hanno riferito di un’esplosione che si è sentita per tutta la città mentre le misure di sicurezza straordinarie sono scattate praticamente all’istante. Per la città sono state infatti dispiegate centinaia di agenti tra polizia e militari. Sul posto sono arrivati il primo ministro Habib Essid ed il ministro degli Interni Najem Gharsalli, che ha parlato subito di «attacco terroristico». Il presidente Beji Caid Essebsi in serata è apparso alla tv dichiarando la proclamazione dello stato di emergenza per 30 giorni e il coprifuoco a partire dalle 21 alle 5 del mattino. «Siamo in guerra con il terrorismo, ci attrezzeremo», ha promesso Essebsi, che per oggi ha convocato una riunione del comitato sicurezza.
Per la Tunisia il 2015 è stato un "annus horribilis". A marzo un commando terrorista ha assaltato il museo nazionale del Bardo, nella capitale, uccidendo 24 persone, tra cui 21 turisti (4 italiani) e ferendone altre 45. A giugno, tre uomini armati sono sbarcati sulla spiaggia di un resort turistico a Sousse, massacrando 39 persone e ferendone altre 38. In entrambi i casi, è arrivata la rivendicazione dell’Isis. Lo Stato nordafricano, che prima del Bardo era considerato l’unica oasi di sicurezza nell’area, oggi è considerato il principale esportatore di jihadisti: almeno tremila tunisini sarebbero andati a combattere per l’Isis in Siria e Iraq.
E non a caso proprio ieri il ministro dell’Interno Alfano ha firmato il decreto di espulsione di un tunisino, residente in Brianza. «Con quella di oggi - afferma il ministro Alfano - sono sessanta le espulsioni eseguite dalla fine del mese di dicembre. Grazie al lavoro che abbiamo fatto e ai nostri sistemi di sicurezza e prevenzione, è stato possibile intercettare, in un ristrettissimo contesto, le sue parole intrise di sentimenti di odio nei confronti dell’Occidente e la sua disponibilità a realizzare un’azione di martirio e persino a uccidere la moglie italiana, dalla quale era separato, temendo che potesse fare convertire al Cristianesimo i figli minori a lei affidati. Noi garantiamo la libertà di culto e tuteliamo chi intende professarla, ma espelliamo chi non rispetta le leggi del Paese che lo ospita e in cui vive».
Una guerra soprattutto psicologica quella del terrorismo che, ancora ieri, ha colpito nuovamente anche l’Egitto. È infatti si sette morti il bilancio dell’esplosione di un’autobomba contro un hotel di al-Arish, nella Penisola del Sinai, dove alloggiavano i giudici incaricati di monitorare lo svolgimento della seconda fase delle elezioni parlamentari egiziane. Lo riferiscono i media ufficiali del paese, secondo i quali le vittime sono quattro poliziotti, due giudici e un civile. Nell’attacco, rivendicato dall’Isis, sono morti anche due attentatori suicidi.
E proprio alla luce di questi nuovi drammatici attentati, la compagnia aerea britannica EasyJet ha deciso di prorogare almeno fino al 6 gennaio 2016 la cancellazione di tutti i suoi voli da e per Sharm el-Sheikh.

Perù, terremoto di magnitudo 7,5: le immagini del sisma

Test di affidabilità per vetro antiproiettile: sparando con un kalashnikov

martedì 24 novembre 2015

Francia, sequestro a Roubaix: l'arrivo delle forze speciali

La Mafia minaccia l'Isis, Gambino: "Chi vive qui può sentirsi sicuro...

La Mafia minaccia l'Isis, Gambino: "Chi vive qui può sentirsi sicuro..."

Un nemico inedito per i jihadisti dell'Isis. La mafia è pronta a difendere New York dagli attacchi dell'Is. Ne è convinto Giovanni Gambino, figlio di un boss della criminalità organizzata della Grande Mela


Un nemico inedito per i jihadisti dell'Isis. La mafia è pronta a difendere New York dagli attacchi dell'Is.

Ne è convinto Giovanni Gambino, figlio di un boss della criminalità organizzata della Grande Mela, il quale avverte: se i jihadisti hanno in programma di attaccare New York, dovranno fare i conti con la mafia siciliana, pronta a fare la sua parte per fermare gli uomini del Califfato e per proteggere i cittadini. Secondo Gambino, l'organizzazione criminale ha un controllo migliore degli enti di sicurezza tradizionali come l'Fbi o il Dipartimento di Sicurezza, e nessun limite dalla legge. "Il mondo è pericoloso - ha spiegato - ma le persone che vivono nei quartieri di New York dove ci sono collegamenti con i siciliani dovrebbero sentirsi al sicuro".

Il messaggio di Gambino arriva una settimana dopo le dichiarazioni di un ex agente dei servizi che in un'intervista a Panorama ha affermato: "L’Italia riesce a proteggersi dagli attacchi terroristici in soli due modi: l’elaborazione precisa dei ‘segnali deboli’ che permette intercettazioni mirate e interventi preventivi, e con la mafia".

la perversione non ha freni, la nuova moda del panty fetish


la perversione non ha freni, la nuova moda




Credevate di averle sentite tutte in fatto di perversioni sessuali? Vi sbagliavate. Basterà digitare panty fetish su Internet per scoprire uno dei “vizietti” più amati dai feticisti negli ultimi tempi. Sono in molti coloro che non riescono proprio a resistere alla tentazione di acquistare della biancheria intima femminile.

se non mi credete guardate questo link: http://www.intimomio.altervista.org/

Turchia, jet abbattuto: pilota russo catturato e ucciso da ribelli anti-...

Putin: Downing di jet russo sulla Siria pugnalata alla schiena da complici del terrorismo

LA TURCHIA ABBATTE UN JET RUSSO I piloti si lanciano con il paracadute

Turchia, l'esercito abbatte un F-16 russo al confine con la Siria




lunedì 23 novembre 2015

WikiLeaks: sauditi più grande fonte di terrore Fondi





WikiLeaks: sauditi più grande fonte di terrore Fondi



L'Arabia Saudita, gli Stati Uniti e WikiLeaks





CBS / AP
Segretario di Stato Hillary Clinton ha esortato i diplomatici degli Stati Uniti di fare di più per fermare il flusso di denaro per i gruppi militanti islamici da parte dei donatori in Arabia Saudita.
Il governo saudita, Clinton ha scritto, era riluttante a tagliare i soldi inviati per i talebani in Afghanistan e Lashkar-e-Taiba (LeT), in Pakistan.
"Mentre il Regno dell'Arabia Saudita (KSA) prende sul serio la minaccia del terrorismo in Arabia Saudita, è stata una sfida continua per convincere i funzionari sauditi per trattare il finanziamento del terrorismo proveniente dall'Arabia Saudita come una priorità strategica", afferma memo.
Il progresso è stato citato dal governo saudita (dovuto in parte al "fuoco intenso" da parte degli Stati Uniti) per indagare in modo proattivo e detenere finanzieri di preoccupazione. "Tuttavia, i donatori in Arabia Saudita costituiscono la principale fonte di finanziamento a gruppi terroristici sunniti in tutto il mondo."
"In contrasto con gli sforzi sempre più aggressivi per interrompere l'accesso di al Qaeda di finanziamenti da fonti saudite, Riyadh ha preso solo azioni limitate per interrompere la raccolta di fondi per i talebani ONU 1267 quotate e Let-gruppi che sono anche allineati con al Qaeda e incentrata sulla minando la stabilità in Afghanistan e in Pakistan. "
"Altre Occorre fare in quanto l'Arabia Saudita resta una base fondamentale sostegno finanziario per al Qaeda, i talebani, LeT e altri gruppi terroristici", secondo la nota firmata da Clinton.
Altri paesi arabi citati come fonti di denaro per i terroristi erano il Qatar, il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti.
Gli stati memo di al Qaeda e altri gruppi militanti "continuano a sfruttare il Kuwait sia come fonte di fondi e come punto di transito chiave."
Crescente potere degli EAU finanziaria globale, insieme con deboli supervisione regolamentare ", rende vulnerabile ad abusi da parte finanziatori del terrorismo e delle reti di facilitazione".
Il memo è stato tra quelli trapelato dal sito Wikileaks informatore, e apparso oggi sul quotidiano britannico The Guardian.
La nota raccomanda un approccio strategico per raggiungere il successo a lungo termine nella lotta al finanziamento del terrorismo, tra cui:
"Azione aggressiva" per identificare, bloccare e scoraggiare "chi alleva o facilitare fondi per i terroristi;
"Misure legali appropriate, tra cui effettiva repressione" per tenere conto pubblicamente finanziatori del terrorismo, e l'invio di un forte messaggio di deterrenza verso gli altri.
"Forte svista di beneficenza" per garantire tali organizzazioni non contribuiscono ad elementi terroristici ed estremisti;
L'applicazione rigorosa delle Nazioni Unite 1267 sanzioni; e
Piena conformità con gli standard internazionali per la lotta al riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.
Un'altra nota pubblicata dal Guardian indica che una società di copertura per il LeT, Jamaat-ud-Dawah (JUD), è stato apertamente la raccolta di fondi in Arabia Saudita.
Prima degli attacchi terroristici di Mumbai, India nel novembre 2008, la nota dice, uno sforzo americano per avere JUD elencati dalle Nazioni Unite accanto ad altre organizzazioni terroristiche alleati è stata messa in attesa da parte della Cina per volere del Pakistan. Il Pakistan accettò il mese successivo gli attacchi di Mumbai, ma JUD sembra ancora essere operativo in più posizioni in Pakistan.
Per leggere l'articolo completo Guardiano clicca qui.
fonte: http://www.cbsnews.com/news/wikileaks-saudis-largest-source-of-terror-funds/